La gazzetta del mezzogiorno Venerdì 30 giugno 1967 COME VIVREMO NEL DUEMILA Terremo in tasca l'apparecchio per comunicare con chi vorremo Non sarà più grande di un pacchetto di sigarette e funzionerà insieme da teleselettore e da amplificatore - Molti tipi di trasmissione tradizionale sono stati condannati a sparire sin dal momento in cui l'impiego dei satelliti artificiali e quello del laser hanno rivoluzionato le telecomunicazioni - Intervista con il professor Carlo Matteini Soltanto dieci anni sono trascorsi dal lancio del primo satellite artificiale, lo sputnik 1, che sbalordì il mondo nell'ottobre 1957. Eppure, in così poco tempo, innumerevoli scoperte in parte inattese e in parte scontate, hanno finito per imprimere un ritmo straordinario alle attività per l'esplorazione pacifica dello spazio. La tecnologia astronautica, anche per il progressivo e logico allargamento delle ricerche spaziali, si è incamminata su una strada di sempre più validi apporti allo sviluppo delle scienze geofisiche e di incalcolabili contributi alle immediate applicazioni per il beneficio dell'intera umanità. Gli effetti rilevanti sulla vita e sulla società dell'anno 2000 verranno esercitati da scoperte e da invenzioni che al momento sono imprevedibili. Ma non è azzardato affermarlo, la tecnologia spaziale rappresenta già da adesso uno strumento importante che plasmerà la forma della civiltà del prossimo secolo. Il continuo sviluppo delle comunicazioni radio, nonché i vari sistemi di radio-aiuto alla navigazione aerea e marittima hanno portato una vera e propria "congestione" delle vie dell'etere e perciò quanto mai provvidenziale è stato l'impiego dei satelliti artificiali che permettono di aumentare all'infinito i canali utili per le comunicazioni a grandi distanze. Quando nel maggio 1963, con il satellite Telestar 2, si riuscì a perfezionare i primi collegamenti radiotelevisivi in bianco e nero e a colori tra gli stati uniti e l'Europa, si diede inizio ad una nuova era delle comunicazioni e si cominciò a capire che non ci sono più limiti alla trasmissione del pensiero umano. Molti tipi di comunicazione tradizionale scompariranno nei prossimi decenni (è dimostrato che dove il servizio telefonico migliora, diminuisce percentualmente l'uso del telegrafo) ed è questo un problema di importanza incalcolabile che sarà risolto attraverso le trasmissioni via satellite. ATTIVI E PASSIVI Sul futuro delle telecomunicazioni ci ha parlato Carlo Matteini che ha dedicato tutta la sua vita a questi studi, dapprima come generale delle armi navali e come professore di radiotecnica (da 30 anni insegna nella facoltà di ingegneria dell'università di Roma), ed ora come amministratore dellegato della società "Telemar". D. - Professore, che differenza c'è tra satelliti artificiali "attivi" e "passivi"? R. - Quelli attivi sono ripetitori spaziali dotati di apparati ricetrasmittenti ed amplificatori che sono in grado di captare un segnale proveniente da una stazione terrestre e di ritrasmetterlo, previa amplificazione, ad una seconda stazione, fuori dal raggio di azione della prima. Quelli passivi, sono essi pure ripetitori, ma privi di impianti di amplificazione e ritrasmissione. In pratica si tratta di veri e propri riflettori spaziali che devono la loro funzione di ripetitori alla grande superficie speculare di cui dispongono. D. - Come si utilizzano i satelliti nelle trasmissioni? R. - Ognuno per parlare tranquillamente deve avere un suo canale, di sufficiente ampiezza e siccome le comunicazioni aumentano, aumentano, aumentano, bisogna aumentare il numero di questi canali. Tralasciamo per un momento il "laser" che ha ancora difetti e limitazioni prché, ad esempio, non si propaga attraverso la nebbia. Invece le onde elettromagnetihe marciano bene, anche con il tempo cattivo. Solo che bisogna averne un numero sufficiente a disposizione, per consentire più comunicazioni contemporanee. E allora, come queste comunicazioni sono possibili? Se io prendo un onda lunghissima e un onda lunga, come proprietà di propagazione, posso comunicare dall'America, all'Italia, al Giappone tranquillamente. Ma se prendo un onda molto corto, questa si comporta come le onde luminose, come quelle della televisione, per intenderci. Lei vede che sono necessarie tante stazioni per trasmettere i programmi televisivi. Quello che trasmette Milano, non lo riceve Roma; tanto è vero che le due stazioni lavorano sulla stessa frequenza e non si disturbano, perché c'è impossibilità di propagazione. Velocità a quota La propagazione, cioé, avviene soltanto tra punti che si vedono direttamente, quando si va con le frequenze molto alte, che non si prestano quindi per comunicazioni con punti lontani. Le basse frequenze sono già tutte adoperate. Se ne devono trovare di nuove per comunicare. Allora, per dare la portata ottica, non c'è altro che prendere un oggetto e mandarlo in aria, in modo che da lassù si veda una più vasta zona della terra. Solo così si può comunicare fra punti lontanissimi, anche con onde molto corte. Bisogna mandare su qualcosa che rifletta o rimandi i sognali, cioè i satelliti "passivi". Il primo satellite "Echo" è stato difatti un semplice riflettore, una superfice metallica. Soltanto che bisogna mettere in zona dell potenze formidabili perché quando si trasmette - andate e ritorno - evidentemente la potenza si consuma. Invece si preferisce mandare su un giocattolino molto più piccolo, un ricetrasmettitore che riceve e trasmette. Il problema è di scegliere quel tale satellite più idoneo. Se si vuole comunicare con tutto il mondo, allora converrà servirsi di tre satelliti, che coprano la superfice della terra, ma naturalmente bisogna andare ad una certa altezza. I satelliti si muovono e girano secondo le leggi di Newton e di Keplero: bisogna raggiungere un equilibrio tra la forza centrifuga dovuta alla velocità e la forza di attrazione della Terra o di un altro pianeta che sia. A seconda della velocità si stabilizza la quota. Salendo più in alto si deve avere una determinata velocità, scendendo se ne deve avere una ancora maggiore, perché maggiore è l'attrazione della terra. Finalmente si arriva ad una altezza di 35.900 chilometri, che sono quelli corrispondenti ad una velocità di sincronismo, cioè ad una velocità angolare di rotazione, uguale a quella della terra. Un satellite a 5000-6000 chilometri farà il giro della Terra in 2 ore, mentre un sincrono gira in 24 ore, assieme alla Terra. D. - Quale sarà il più notevole vantaggio per l'umanità, dall'impiego dei satelliti artificiali per telecomunicazioni? R. - Arriveremo presto al punto che ognuno di noi si porterà in tasca un affarino grande come un pacchetto di sigarette, e potrà parlare direttamente con un suo parente o un amico che stia in qualsiasi punto della Terra. Attraverso un sistema di teleselezione, già tecincamente perfezionato, basterà fare una combinazione frequenze, di lettere, adottare cioé una chiave. Tutti i sitemi che si conoscono oggi di amplificatori, di fisica dello stato solido, hanno dimensioni minime. Lei vede qui sul mio tavolo un amplificatore a 5 stadi di transistor, della Texas Instrument, che è molto più piccolo di un normale accendisigari: si può concentrrare tutto quello che si desidera, compresa la sorgente di energia. Oggi, se si vuole fare una comunicazione radiotelefonica da una nave, prima ci si deve mettere in contatto con una stazione e chiamarla per via telegrafica, a meno che non sia permanentemente in ascolto. Con la teleselezione, invece, la comunicazione sarà immediata. D. - Praticamente, però si dovrà disporre di un numero infinito di onde... R. - Sicuro e le avremo dai satelliti artificiali a dai laser. Lo scorso mese la Nasa, in collborazione con la Federal Nation Agency e con la Bendix hanno condotto a termine epserimenti coronati da pieno successo, realizzando una comunicazione di aerei coomerciali in volo, tramite una stazione ricetrasmittente, collocata a bordo di un satellite. Un velivolo del Pan American, in volo sulle isole Auletine, fra l'Alaska e il Giappone, è stato in grado di comunicare, con estrema chiarezza, non solo col suo quartier generale di Washington, ma anche con un altro aereo in decollo da Miami per l'America Latina. Avendo a disposizione un certo numero di satelliti, si possono stabilire tutte le comunicazioni che si vuole. MOLTE FREQUENZE D'altra parte sta arrivando il "laser", che abbraccia un enorme gamma di frequeze, una vasta larghezza di banda, cioè tante informazioni che sono sommate insieme. Se si adopera un laser che copre tutta la gamma che va dalla luce visibile ed invisibile, gli ultravioletti, i raggi x ecc. ecc., lei capisce che ha disposizione tante frequenze da poter far parlare contemporaneamente tutto vil popolo degli Stati Uniti.