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ARCHIVIO Pubblicazioni

Questo è il nostro archivio delle notizie pubblicate nelle varie pagine del sito. Qui potete rileggere le varie info o notizie pubblicate.


MARZO 2024


La Pasqua di Resurrezione, per i cristiani, si sta avvicinando e come da tradizione regaleremo a parenti ed amici l'uovo pasquale. Ma.... quando nasce la tradizione ( strettamente cristiana ) di regalare l'uovo a Pasqua?

Ebbene, l'usanza di regalare l'uovo per la festività pasquale risale al medioevo, precisamente in Germania. Qui, tra la gente popolare era usanza scambiarsi uova bollite con erbe o fiori, così che il guscio, calcareo, assorbisse i colori degi vari vegetali usati. Tra i ricchi e gli aristocratici si prese invece l'uso di farne creare in argento, platino o oro e decorarle.

Il primo a regalare uova di cioccolato come le conosciamo oggi fu Luigi XIV, il Re Sole. Fu lui, ad inzio '700 che per primo chiese al suo chocolatier di corte di creare un uovo di crema di cacao.

Per quanto riguarda il regalo all'interno dell'uovo ci sono due pensieri discordanti.

Il primo pensiero da il merito a Fabergé, il famoso gioielliere e orafo russo creatore delle famosissime uova matrioska. Fabergé realizzò, su richiesta dello Zar Alessandro III di Russia per la Zarina Maria Fëdorovna, un gioiello a forma di uovo. Alto 64 cm, rivestito di smalto bianco, aveva un meccanismo che gli permetteva di aprirsi rivelando altre soprese interne. L’uovo conteneva un tuorlo d’oro, al suo interno c'era una piccola gallina d’oro, all’interno della gallina una replica in miniatura in oro e diamanti della corona imperiale con, manco a dirlo, al suo interno un pendente con rubino a forma d’uovo che la zarina poteva appendere al collo.

L'altro pensiero da invece il merito ai torinesi, che già nel '700, magari copiando Luigi XIV iniziarono a creare delle uova di cioccolato ma decorate, presero l'usanza di inserire un dono all'interno delle uova stesse, per rendere più prezioso l'uovo donato.

Resta il fatto che, sia d'oro o di cioccolata, fa sempre piacere ricevere in dono l'uovo pasquale. Buona Pasqua a tutti.

Giacomo e Andrea


Gennaio 2024
Un nuovo anno è iniziato,


nella speranza che sia un anno di felicità e soprattutto di pace e serenità, anche se gli eventi che si stanno susseguendo ci danno molto da pensare e da preoccuparsi.

Pensiamo alle migliaia di persone che in questo momento sono interessate dal conflitto bellico nel Medio Oriente. In virtù di questo, di queste persone, ci viene spontaneo pensare e domandarsi se ci sono dei nostri cognonimi nei paesi interessati dal conflitto.
Purtroppo, nonostante alcune ricerche fatte, ad oggi non ci è dato sapere se in questi paesi ci sono.

Ma resta il fatto della curiosità di sapere quanti Matteini ci sono nel resto del mondo. Quindi, come nostro solito, ci siamo messi alla ricerca, ed abbiamo trovato pochi dati in realtà sulla diffusione del cognome, quindi di persone, nel mondo. Nonostante questo, vogliamo condividere come sempre queste informazioni con i nostri utenti, semplicemente per mera curiosità genealogica.

Inutile dire che la maggiore diffusione si trova in Italia, essendo un cognome italiano, ma non dobbiamo dimenticare che siamo stati un popolo di emigranti, sopratutto a partire dalla metà del 19° secolo.
Iniziamo dicendo che in Italia il cognome Matteini vede la stragrande maggioranza in Toscana ( anche se le origini del cognome se le contendono Lucca [Toscana] e Perugia [Umbria] con ben 555 famiglie presenti ( dato del 2021 ), segue a ruota l'Emilia Romagna con 158 famiglie Matteini.
E' curioso notare che queste due regioni sono quelle che hanno la maggiore presenza poiché in terza posizione troviamo la regione Lazio con "appena" 51 famiglie, dopodiché troviamo la Lombardia con 30, la Liguria ed il Piemonte con 20.
Le prime tre regioni elencate risultano quelle con la maggiore presenza di famiglie con il cognome Matteini. Cliccando qui è possibile vedere l'elenco completo suddiviso per regione.

Come abbiamo accennato all'inizio, abbiamo provato a cercare la presenza di Matteini non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, trovando una piccola curiosità che non possiamo non condividere..
Dalle nostre ricerche effettuate, infatti, risulta esserci una famiglia Matteini in Thailandia ed una in Giamaica, paesi non proprio dietro l'angolo...
Anche in questo caso, per vedere l'elenco completo dei dati che siamo riusciti a rintracciare, basta cliccare qui.

Giacomo e Andrea


Giugno 2023


QUANDO NASCE IL PRIMO ALBERO GENEALOGICO?

Con il termine GENEALOGIA il nostro pensiero corre inevitabilmente alla figura di un albero genealogico, con i vari nomi di nonni, zii, avi..
Ma la genealogia, così interpretata, non è solo una lista di nomi. E' sì ricerca, ma che tende a guardare oltre. Difatti, uno studio dedicato a questo tema, svolto dai ricercatori di alcune università americane, coordinate dalla Columbia University di New York è andato oltre. Come? Andando a creare, in seguito alle loro ricerche, un albero genealogico di ben 13 milioni di parenti. Sì, avete letto bene, 13 MILIONI! Impossibile, direte voi. Eppure ci sono riusciti. Sono riusciti a creare quello che vorremmo ( il condizionale è d'obbligo ) creare noi con questo nostro misero sito. Ovviamente non riusciremo ad eguagliarli, ma sognare non ci costa niente...
La ricerca è partita da uno dei più famosi siti che offrono on line la costruzione del proprio albero genelogico, MyHeritage. Il direttore del reparto scientifico di MyHeritage, Yaniv Erlich, oltre ad essere l'ideatore del progetto è anche un informatico alla Columbia University. Ebbene, assieme agli altri ricercatori ha scaricato la bellezza di 86 milioni di profili registrati sul sito. Usando degli strumenti matematici per elaborare tutto il materiale scaricato sono riusciti a creare, tramite le varie connessioni tra i singoli profili, un mega albero genelogico con milioni di ramificazioni che portano nel passato fino ai tempi di Cristoforo Colombo!
In pratica, attraverso i profili di singole persone che si sono registrate sul sito in questione, e andando ad analizzare i vari parenti di ogni singolo albero pubblicato all'interno di questi profili con questi strumenti matematici, sono riusciti a ricollegare delle connessioni mancati fino a ricreare questo mega albero "mondiale" che riconduce ad una singola famiglia, intesa proprio come gruppo di persone, vissuta nella seconda metà del 1400. Solo a pensarci c'è da perderci il sonno... Milioni di persone, che attraverso legami di parentela persi nella notte dei tempi, sono legati ad una sola famiglia.

Ma il primo albero genealogico quando nasce?
Ebbene, ad oggi è difficile datare con certezza la nascita del primo albero genealogico in assoluto, tant'è che alberi genealogici li troviamo addirittura nella Bibbia, nell'antico testamento. Ma gli ebrei non erano i soli a trascrivere i nomi dei propri avi da trasmettere ai posteri. Anche gli egizi, i greci, i romani avevano questa cultura di tramandare i propri avi ai discendenti. Addirittura sono state trovate tracce di, passateci il termine, "tramandazione" anche nel popolo sumerico. Quindi, risulta impossibile capire concretamente quando nasce l'idea di albero genealogico, portandoci ad elaborare un ipotesi convincente: la voglia di tramandare i nostri avi ai posteri è atavica, è dentro il nostro DNA, è parte indissolubile del nostro essere. Quindi perché interrompere tutto questo?! Ben venga ogni vostro contributo che ci aiuti a creare il NOSTRO Albero genealogico Mondiale.



Maggio 2023


QUANDO NASCE LA FESTA DELLA MAMMA E PERCHE'?

La festa della mamma. Una festa che molti ritengono la festa più bella tra tutte, forse perché si festeggia colei che ci dona la vita...
Ma quando nasce la festa della mamma? Fonti storiche citano una festività in onore delle madri già in epoca greco romana, dove si festeggiavano le mamme con le numerose festività in onore delle divinità femminili, cosa questa molto prolifica tra la cultura greco romana, poiché si festeggiava la fertilità, ritenuta molto importante sia per i greci che per i romani. Riguardo a questo, ovvero la fertilità, i romani gli davano moltissima importanza tant'è che alle donne in età fertile era severamente vietato bere vino, pena addirittura la morte, perché ritenevano che il vino inbisse nelle donne la loro... fertilità. Ma di questo nel parleremo in un altra occasione.

Come abbiamo detto la festa della mamma ha origini molto lontane, ma le sue tracce si perdono nel periodo buio del medioevo, poiché in quest'epoca le donne venivano tenute in considerazione solo per procreare, niente più. L'unica festività rivolta ad una donna erano quelle celebrate in onore della maternità della madonna, "Mater Dei".

Dobbiamo attendere niente meno che la fine della guerra civile americana, poiché sul finire del decennio del 1860 una mamma americana, tale Ann Reeves Jarvis, con la figlia Anna, volle promuovere una serie di feste della mamma per favorire l'amicizia tra le mamme nordiste e sudiste, che le aveva viste entrambe private, per alcune, dei loro figli causa la guerra civile appena conclusasi. Nello specifico all'inizio si trattava di pic nic e momenti conviviali, ma agli inizi del '900 la figli Anna, raccogliendo l'eredità della madre per questa iniziativa, scomparsa nel 1905, inizia ad organizzare degli eventi rivolti sempre alle madri, ottenendo un seguito tale che nel 1914 l'allora presidente americano Wilson ufficializzò la "Festa della mamma".

In onore della scomparsa di Ann Jarvis, avvenuta nel mese di Maggio, il presidente Wilson stabilì che la ricorrenza si festeggiasse la seconda domenica di Maggio, data che verrà adottata in seguito, in momenti differenti, in gran parte del mondo.


Tanti AUGURI MAMMA.

Aprile 2023


COSA SAREBBE ACCADUTO SE UN SOLDATO INGLESE DI NOME HENRY TANDEY NON FOSSE PARTITO PER LA GUERRA?

Alzi la mano chi sa chi era il soldato inglese Henry Tandey, che partecipò al conflitto della prima guerra mondiale... Nessuno, fatto salvo gli storici laureati.
Ebbene, questo signore, a sua insaputa, ha letteralmente cambiato il corso della Storia come la conosciamo oggi. Sì, perché si racconta, seppure alcuni storici mettono in dubbio che la vicenda sia realmente accaduta, che il Signor Tandey, allora un giovane di 27 anni, soldato del Reale Esercito Britannico coinvolto nel primo conflitto mondiale, un giorno sul finire della guerra, precisamente il 28 Settembre del 1918, in un piccolo paesino del nord della Francia di nome Cambrai, si imbatté in un soldato tedesco gravemente ferito.

Il giovane Tandey all'inizio, come c'é da immaginarsi in quelle occasioni, penso bene di puntargli il fucile contro, ma, vedendo il soldato tedesco inerme e soprattutto spaventato nel vedersi un fucile puntato contro, decise di risparmargli la vita, addirittura caricandoselo sulle spalle per portarlo al punto di ricovero della croce rossa dove fu curato, rimettendosi completamente in sesto.

Probabilmente, se il quel momento il soldato Tandey avesse avuto il dono della chiaroveggenza crediamo che se ne sarebbe ben guardato dal salvare la vita al soldato tedesco, perché il nome di quel soldato tedesco, di orgini austriache, era Hadolf Hitler, artefice dell'olocausto e di tutti gli eventi drammatici accaduti in seguito al conflitto della seconda guerra mondiale.

Ora. E' ovvio che, ad oggi, nessuno di noi può prevedere degli eventi simili in drammaticità, anche perché purtroppo gli errori vengono riconosciuti tali solo "dopo" averli commessi, e anche quelli passati "ai grandi" non hanno insegnato assolutamente niente, ma sfidiamo chiunque a dire che almeno una volta non si sia posto questa domanda:
"Come sarebbe cambiata la storia ( a qualsiasi livello, di chiunque ) se....?"

Se vi fa piacere, potremmo aprire un dibattito su questo argomento, inviandoci la vs opinione a riguardo via mail all'indirizzo di seguito riportato: contributi@matteini.org. Pubblicheremo ogni singola mail ricevuta senza alcuna modifica.
Grazie.

Marzo 2022


A CHI DOBBIAMO L'INVENZIONE DELLA CARA, UTILE, CARTA IGIENICA?

Tutti noi, quando andiamo in bagno per le nostre funzioni fisiologiche, la prima cosa che controlliamo, specie nei bagni pubblici, è che sia presente la cosa più utile che sia stata inventata: la carta igienica, appunto. Ma forse non tutti sanno che questa geniale invenzione è relativamente recente, poiché è stata inventata "solo" nel 1857, da un imprenditore americano di nome Joseph C. Gayetty, che la commercializzò, come dicevamo, nel 1857 con il nome di medicated paper.
L'aggettivo datogli dal suo inventore, "Medicated", che in italiano si può facilmente tradurre in "medicato, trattante", era dato dal fatto che Gayetty la lanciò sul mercato promettendo che il suo costante utilizzo avrebbe risolto il problema delle... emorroidi, problema comune a quei tempi dovuto al fatto che fino ad allora veniva utilizzata per la "pulizia igienica" la comune carta dei giornali.
Difatti Gayetty sfruttò questo problema "proctologico" attribuendo la colpa sì all'uso scorretto che si faceva della carta di giornale, ma nello specifico alla presenza in essa dell'inchiostro!
Inutile dire che la comunità scientifica fù molto sciettica a riguardo ma nonostante questo giustificato scetticismo e pur non essendoci, ovviamente, guarigioni miracolose come promesso, l'invenzione di Gayetty fu presto apprezzata da tutti gli utilizzatori, principalmente per la praticità ma soprattutto per l'igienicità della stessa.
Il suo utilizzo venne talmente apprezzato che pochi anni dopo, nel 1891, un altro imprenditore americano, Seth Wheeler, brevettò quello che oggi abbiamo comunemente nei nostri bagni, ovvero il rotolo di carta igienica con lo "strappo perforato", accompagnato anche da un disegno che ne spiegava il suo corretto posizionamento, ovvero con lo strappo rivolto verso l'esterno..

A questo punto, però, nasce in tutti noi una domanda scontata: come facevano per la pulizia prima dell'invenzione della carta?...
Ebbene, ci sono notizie riportate e a volte curiose su come i nostri avi tenessero pulite le nobili parti posteriori, che spaziano dalle foglie, alla paglia, per finire a gli stracci, ma secondo alcune teorie a riguardo ( ci sono due linee di pensiero a riguardo tra gli studiosi ) prima dell'invenzione della carta, intesa come carta stampata, e prima che venisse utilizzata un ultima volta al posto del suo più nobile utilizzo info-letterario, veniva utilizzato uno strumento... "condiviso". Oggi lo chiameremmo scopino per wc, ma nell'antichità era formato da un piccolo manico di legno o simile, alla cui estremità vi era legata una spugna. Ebbene, una di queste linee di pensiero, forse la più vicina alla bizzarra verità, ritiene che il suo utilizzo fosse quello di "detergere" le parti rettali, dopodiché veniva sciacquato e lasciato all'utilizzo del successivo avventore del bagno...
Un racconto di Seneca cita un uso non proprio corretto di questo arnese. In un suo racconto, appunto, Seneca riporta la descrizione della morte di un gladiatore germanico che, consapevole di attenderlo una morte certa all'interno dell'arena, pur di evitare la sfida che lo attendeva all'interno di quest'ultima, si infilò un "tersorium" ( questo il nome che Seneca dà all'arnese ) in gola! Forse era più coraggioso di quello che lui stesso si riteneva..


Aprile 2022


LA CROCE COME SIMBOLO DELLA CRISTIANITA'. E' SEMPRE STATO COSì?

Il simbolo della croce, richiamo della Cristianità Cattolica e come molti cattolici usano portarlo come pendente ornamentale, non è esistito.. "da sempre", come si può facilmente pensare riferendosi al Cristianesimo.
In realtà "nasce" soltanto nel  IV secolo, precisamente nel 313, per merito di un editto dell'allora imperatore Costantino, il quale con il riconoscimento del simbolo cruciforme garantiva ai cittadini di religione cristiana la piena libertà di espressione religiosa, cosa questa fino ad allora brutalmente perseguitata e repressa.
Difatti, la religione cristiana, fino a quel momento, era vista come una religione clandestina, e a farla da padrone erano immagini criptiche disegnate in ogni dove, tra cui la più diffusa il simbolo del pesce. Perché questo simbolo? Perché in greco la parola pesce si scrice ichtys, il cui acronimo stava per Iesous Christos, Theou Yios, Sotér, che tradotto significa Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore.
Fu scelto questo simbolo oltre che per il suo significato criptato sopra descritto anche per la semplicità del disegno. In questo modo i seguaci del critianesimo potevano facilemente riconoscersi.
Fu grazie a Costantino, come abbiamo citato all'inizio, che fu adottato il simbolo della croce come lo conosciamo oggi. Ma perché Costantino adottò questo simbolo cristiano?
Nei pressi del ponte Milvio a Roma, l'imperatore Costantino e il suo esercito si erano accampati per dare battaglia all'usurpatore dell'impero, Massenzio. Pochi giorni prima della battaglia, verso mezzogiorno, videro apparire in cielo due strice luminose incrociate, con a fianco una scritta in greco che ritradotta in latino recitava: "In hoc signo vinces", ovvero "In questo segno vincerai".
Nella notte seguente a Costantino gli apparve Gesù, il quale gli ordinò di adottare il simbolo visto in cielo come proprio vessillo. Costantino fece dipingere il simbolo sugli scudi dei propri soldati, e il caso volle ( ma sarebbe meglio dire la potenza divina ) che nella battaglia sul ponte Milvio contro Massenzio, Costantino e i suoi soldati ebbero la meglio, sconfiggendo l'armata di Massenzio e divenendo così l'unico imperatore ( Massenzio si era autoproclamato imperatore ).
In seguito a questa vittoria, ma soprattutto a questa divina esperienza Costantino abbracciò la religione cristiana, divenendo il primo imperatore cristiano.


 
 
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